Animalismo e scienza

 

1. L’animalismo è una corrente filosofica importante, della quale si sono occupati filosofi del calibro di Locke, che in partenza sostiene che l’uomo sia un animale.
Ref.

2. Nell’accezione popolare del termine, gli animalisti sono quelle persone che ritengono che gli animali non umani abbiano un loro status etico e dei diritti, tra i quali quelli alla tutela, al benessere ed al rispetto della loro biologia.
Li considerano soggetti, non oggetti.
I modi in cui vengono sostenute queste posizioni sono tanti e diversi: chi cerca di informare e chi assalta i laboratori, chi cerca il dialogo e quelli come Vassallo, che appartiene una frangia estremista, non rappresenta l’animalismo.
Infine, la stupidità è distribuita in modo equo in tutte le categorie, nessuna esclusa; gli animalisti non fanno eccezione.

3. Quindi gli animalisti non amano gli animali e ne hanno cura come di oggetti per loro importanti, la loro etica impone il rispetto prima di tutto. Anche quando il rispetto implica la rinuncia al contatto con loro, o al loro possesso. Questa è la differenza di base tra amore per gli animali come quello per le auto da corsa, le porcellane e gli orologi per capirci, ed animalismo: le diverse implicazioni etiche.
Questo non significa ovviamente che i non animalisti siano privi di etica; significa che per loro l'”amore” per gli animali non umani è privo di implicazioni etiche, o comunque ne ha molte meno, dato che li considerano come “oggetti” ai quali noi possiamo concedere o meno le cose, inclusi amore e rispetto, dipende solo da noi, non è un loro diritto. Secondo gli animalisti non è così, considerano gli altri animali soggetti, non oggetti. Sono due tipi di amore diversi.

4. Essere animalisti significa rispettare, non necessariamente amare, gli animali non umani; e questo blog è sicuramente, indubitabilmente, animalista.

5. L’animalismo non ha niente a che fare con la scienza, è una posizione etica; infatti questo blog è nettamente pro scienza e tutte le affermazioni fatte in ambito scientifico sono corredate di riferimenti almeno accettabilmente seri.
L’essere pro scienza non esclude il rispetto per le forme di vita senzienti diverse da noi (anzi, molto spesso è l’ignoranza a dettare certi atteggiamenti).

6. Nessun animalista con un minimo di onestà intellettuale nega che i diritti degli animali vengano calpestati ininterrottamente dagli uomini, animalisti inclusi. Il “destino” (cioè l’evoluzione) ha messo in mano a noi la patata bollente: solo noi, tra tutte le specie animali, siamo in grado di risolvere problemi e salvare vite; questa è una responsabilità enorme, ed ha un costo etico in sofferenza indotta che, secondo gli animalisti di questo blog, vale i risultati raggiungibili in termini di bene superiore per tutti gli animali. Lasciar fare a “madre natura” quando siamo gli unici a poter fare qualcosa, secondo noi è da codardi (sì, parlo di sperimentazione animale).

Quello che moltissimi non capiscono è la differenza tra sofferenza indotta per motivi necessari, cioè moralmente giustificati, e non necessari; dove “salvare vite” rientra nella prima categoria, mentre “denaro”, “sport” e “divertimento” rientrano nella seconda. Ancora, etica: gli altri animali non sono cose, qualsiasi forma di sofferenza indotta che non sia necessaria è inaccettabile per noi; questo è l’animalismo.

Qui si spiega meglio la posizione del blog in tema ricerca.
Qui perché i test su animali non umani sono ancora necessari.

 

Un pensiero su “Animalismo e scienza

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